Volocopter's VoloCity Air Taxi for Commercial UAM Services

Gli Air Taxi Volocity di Volocopter per servizi commerciali di mobilità urbana aerea

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Dai cargo agli aerotaxi, eVTOL pronti a solcare i cieli

All’alba della Urban air mobility (Uam) sono già centinaia i progetti in corso di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale nel mondo, ma alcuni sono più vicini al traguardo. Ecco una selezione di quattro fra i più promettenti

 Una sfida tecnologica che promette di scardinare la tradizionale idea di mobilità fin dalla prima comparsa sul mercato: la ricerca e lo sviluppo sui droni per il trasporto commerciale in larga scala di persone e merci annunciano un’ampia rivoluzione nel panorama dei mezzi di trasporto. Capaci di decollare e atterrare verticalmente senza l’ausilio di una pista di volo, questi velivoli indicati con la sigla eVTOL (electric vertical take-off and landing), sono alimentati da energia elettrica e sono molto più silenziosi, versatili e “green” dei loro (quasi) “antenati” elicotteri. I progetti giunti a diverse fasi di avanzamento sono circa 250 nel mondo, un dato che testimonia l’interesse di ricercatori e imprese del settore a conseguire il modello con le migliori caratteristiche operative, di sicurezza, comfort e rispetto degli standard di sostenibilità. Eccone dunque quattro, tra quelli considerati più all’avanguardia.

Volocity è l’aerotaxi sviluppato da Volocopter (vedi foto sotto, ndr), azienda tedesca di punta nel campo della mobilità aerea urbana (Uam). Presentato ufficialmente nell’agosto 2021, con i suoi 18 motori alimentati a batterie agli ioni di litio, nove unità sostituibili in soli cinque minuti, l’innovativo velivolo può trasportare sia merci che persone. È infatti in grado di sollevare un carico massimo di 200 chilogrammi al momento del decollo, alzandosi in volo alla velocità di 110 chilometri orari, con un’autonomia di viaggio di circa 35 chilometri. Altamente silenzioso (è quattro volte meno rumoroso di un elicottero) e non inquinante, Volocity si presta a connettere i passeggeri con i principali snodi infrastrutturali, garantendo spostamenti sicuri e veloci. Con oltre mille test di volo effettuati dal 2011, la compagnia ha già ottenuto diverse certificazioni preliminari per poter volare in città come Amburgo, Dubai, Helsinki e Singapore.

Il drone a due sedute (pilota compreso) è in arrivo anche in Italia, grazie alla collaborazione fra Volocopter, Aeroporti di Roma e Atlantia: nei prossimi due-tre anni una flotta di taxi aerei approderà nella penisola per collegare l’hub internazionale “Leonardo da Vinci” con differenti luoghi della capitale. L’azienda punta ad ottenere il certificato di omologazione dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea entro questo intervallo di tempo, per poter poi dare avvio ai suoi primi voli commerciali. La partnership è stata svelata al pubblico fra ottobre e novembre 2021, accompagnata dall’esposizione di un modello Volocity all’aeroporto di Fiumicino e in piazza San Silvestro .


 

Si chiama Alia l’aerotaxi progettato dalla compagnia americana Beta, con sede nel Vermont. Il design aerodinamico del velivolo prende spunto dalla conformazione delle sterne artiche, una delle poche specie di uccello in grado di librarsi in volo mantenendo le ali in posizione orizzontale. Con un’apertura alare di oltre 15 metri, Alia è in grado di coprire distanze per circa 400 chilometri, raggiungendo una velocità di 278 km/h. Alimentato in maniera completamente elettrica, può essere ricaricato in 50 minuti (vedi video sotto, ndr), trasportando fino a sei metri cubi di merce nella modalità cargo o sei persone, compreso il pilota, nel modello dedicato ai passeggeri. Alia è stato il primo mezzo nel suo genere testato dall’aviazione militare statunitense nell’ambito del programma di ricerca Agility Prime. Nei primi sei mesi del 2022, il gruppo ha firmato una serie di accordi con diverse aziende, dal colosso dei trasporti UPS alla piattaforma per la mobilità aerea urbana Blade Urban Air Mobility, passando per la compagnia farmaceutica United Therapeutics. Al momento, Beta si sta concentrando nel trasporto aereo di materiale tramite droni, prima di passare alla sperimentazione di voli con passeggeri a bordo. 

 

Il velivolo S4 2.0 è l’aerotaxi concepito dall’americana Joby Aviation (vedi foto sotto, foto Joby Aviation, ndr). Alimentato elettricamente, il mezzo è in grado di volare per oltre 240 chilometri alla velocità di circa 322 km/h grazie alla spinta di sei eliche, posizionate sia sull’ala fissa che sulla coda, mentre le finestre offrono ai passeggeri (cinque persone a bordo, compreso il pilota) un’ampia visuale all’esterno su entrambi i lati. Concepito a partire dal 2009, il primo prototipo in scala ridotta risale al 2015, mentre è del 2017 la realizzazione del velivolo in dimensioni reali. Due anni dopo, nel 2019, la compagnia affronta la sfida dei test di volo, ottenendo nel dicembre 2020 l’approvazione di aeronavigabilità dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. Nel corso dello sviluppo, uno dei due prototipi in pre-produzione ha subìto un incidente in volo nel febbraio 2022, ma la compagnia ha proseguito il proprio lavoro e pochi mesi dopo ha ottenuto dall’Amministrazione Federale dell’Aviazione americana (Federal Aviation Administration – FAA) la certificazione per procedere con le operazioni di aerotaxi commerciale su richiesta, in attesa del lancio ufficiale del servizio di trasporto completo stimato per il 2024. 


 

È invece cominciata dallo scorso aprile la seconda fase di test di volo per il prototipo di jet eVTOL dell’azienda tedesca Lilium. Questo velivolo impiega 36 motori elettrici a getto (electric jet engines, da cui la definizione di “jet”), integrati nelle parti mobili delle ali, una soluzione tecnica alternativa rispetto alle eliche e ai rotori presenti nei casi precedenti. Alimentati da 72 moduli di batterie, i motori consentono al jet Lilium di volare per 200 chilometri raggiungendo la velocità di 300 km/h. Dopo che il velivolo di Lilium si era alzato per la prima volta in cielo lo scorso anno in Germania, la compagnia si è spostata in Spagna, all’ATLAS Flight Test Center, per consentire al drone di sorvolare un’ampia zona disabitata alla massima velocità. Il rivestimento acustico del drone permette di assorbire una notevole quantità di rumore. Il gruppo è attualmente impegnato nella finalizzazione di diversi accordi con varie aziende del settore in vista della futura produzione di un’ulteriore versione del velivolo a sette posti.


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