Traffic passing by, in front of the Maschio Angioino in Naples

Traffico davanti al Maschio Angioino, a Napoli

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La via italiana al Mobility as a Service

Ecco cosa accadrà a Roma, Napoli e Milano, le tre città-laboratorio identificate in Italia per sperimentare gli innovativi servizi di “Mobilità come Servizio”, rivolti ai cittadini su innovative piattaforme digitali unificate

Roma, Napoli, Milano. La via italiana al Mobility as a Service (MaaS - “Mobilità come Servizio”) passa da questo terzetto metropolitano che si è aggiudicato il bando governativo messo a punto nell’ambito dei progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il bando, tenutosi tra fine 2021 e inizio 2022, prevedeva la partecipazione di 13 città metropolitane, individuate in seguito alla pubblicazione della Manifestazione d’interesse avviata dal Dipartimento per la trasformazione digitale (Dtd) della presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims): Bari, Bologna, Catania, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia si sono sfidate a colpi di progetti innovativi. In gioco, finanziamenti complessivi per 40 milioni e importanti sfide dalla condivisione dei dati, alla interoperabilità dei sistemi di trasporto.

I tre capoluoghi saranno veri e propri laboratori di sperimentazione dei servizi MaaS, un concetto innovativo di mobilità che permette ai cittadini di usufruire di numerosi mezzi di trasporto attraverso un unico canale digitale, che va dalla pianificazione del viaggio in tutti i suoi dettagli, al pagamento. Un modo nuovo di vivere la città e di usare i mezzi di trasporto, da quelli più classici ai nuovi nati, in modo integrato. Un progetto evolutivo con cui il Pnrr e la sua vocazione innovativa e green tenteranno di dare la scossa al sistema italiano direzionando gli investimenti verso una concreta digitalizzazione dei servizi.

L’idea di fondo è che l’implementazione di soluzioni MaaS (Mobility as a Service) generi nuove sinergie: prima fra tutti, la riduzione del traffico e dell’inquinamento (atmosferico e acustico). Inoltre, gli utenti del servizio possono spendere meno per spostarsi, diminuire i tempi e muoversi in maniera più sicura, grazie a informazioni costantemente aggiornate in tempo reale. Il successo del primo bando ne ha generato un secondo, che prenderà forma nei prossimi mesi e selezionerà altre tre città MasS.
 

L’Urbe connessa

Grazie a un finanziamento di 2,5 milioni a Roma si potrà spostarsi con un solo clic. Una piattaforma unica manderà in soffitta le vecchie app che saranno tutte integrate in un unico sistema. Un obiettivo ambizioso, nella città che vive una forte contraddizione a livello di mobilità: Roma è la capitale dei monopattini in sharing e, contestualmente, detiene il record nazionale per il numero di auto pro capite (629 su mille). La capitale ha poi una doppia urgenza nell’accelerare la rivoluzione legata alla mobilità urbana visto che, nei prossimi anni, dovrà ospitare il Giubileo 2025 ed Expo 2030, eventi che porteranno in città diversi milioni di cittadini da tutto il mondo che dovranno muoversi in maniera il più possibile organizzata ed efficiente.

Il progetto è stato affidato ad Atac che sarà MaaS Operator, ossia il soggetto che coordina le politiche di mobilità e determina un quadro di regole per gli operatori dei servizi di trasporto e gli utenti. Roma Servizi per la Mobilità svolgerà invece l’incarico di MaaS Integrator, ovvero offrirà l’infrastruttura tecnologica su cui costruire il MaaS e abiliterà i servizi a livello tecnologico. 

Per soddisfare al massimo le esigenze di spostamento, il sistema prevede anche la possibilità di effettuare “la prenotazione ed il pagamento unificato dei servizi”. In previsione della richiesta dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati al Maas4Italy, già alla fine di dicembre l’amministrazione capitolina aveva dato mandato a Roma Servizi per la Mobilità ed al dipartimento competente per trovare intese con il trasporto pubblico locale: taxi, Ncc, mezzi in sharing, linee ferroviarie e metropolitane. La “macchina”, dunque, dovrebbe essere pronta a partire.
 

Napoli tech

A Napoli il progetto ha due anime e prevede lo stanziamento di 800mila euro per l'ammodernamento tecnologico delle aziende di trasporto e di altri 2,5 milioni per la costituzione di una piattaforma unica di trasporto. 

In concreto, si punta a integrare varie modalità di trasporto che vanno dagli autobus, ai taxi, passando per car sharing, e-bike, aliscafi, e parcheggi. Anche in questo caso i progetti riguardano la pianificazione del viaggio e la prenotazione, nonché i pagamenti, tutto in un unico sistema. Inoltre, il capoluogo campano si è candidato, tra le tre città "leader", come laboratorio di sperimentazione Living Lab - "Cooperative, connected and automated mobility", per testare soluzioni innovative di trasporto locale: sistemi avanzati di assistenza alla guida e le tecnologie di comunicazione Vehicle-to-X (“vehicle to everything”). Inizialmente, la sperimentazione dei servizi interesserà gli utenti della Città Metropolitana di Napoli e, in rapida prospettiva, si estenderà alla Regione Campania. 
 

Milano, living lab della guida autonoma

Nel capoluogo lombardo il MaaS avrà un laboratorio molto concreto: il percorso circolare della 90-91 convertito, almeno in parte, in circuito-test delle auto a guida autonoma. Le macchine senza pilota a fianco dei filobus. Tre gli obiettivi strategici: connettività, intermodalità e fabbisogni dei cittadini. Per finanziare questi progetti Milano avrà a disposizione 10,3 milioni di euro. 

Il progetto MaaS concentrerà la mobilità in una sola app che consentirà non solo di pianificare i propri spostamenti, scegliendo la combinazione migliore di servizi, ma anche di pagare biglietti, corse e viaggi. «L’obiettivo è facilitare, attraverso servizi digitali, l’accesso alle modalità di trasporto anche per le fasce più deboli della popolazione, garantendo una maggiore accessibilità, multimedialità e sostenibilità degli spostamenti», spiegano da Palazzo Marino. A beneficiarne saranno gli utenti, ma il progetto è al centro delle attenzioni degli operatori di car sharing che potranno così essere equiparati a tutti gli effetti ai mezzi di trasporto pubblico.


Sofia Fraschini - Giornalista economico-finanziaria, laureata in Sociologia a indirizzo Comunicazione e Mass media, ha iniziato la sua carriera nel gruppo Editori PerlaFinanza dove ha lavorato per il quotidiano Finanza&Mercati e per il settimanale Borsa&Finanza specializzandosi in finanza pubblica e mercati finanziari, in particolare nei settori Energia e Costruzioni. In seguito, ha collaborato con Lettera43, Panorama, Avvenire e LA7, come inviata televisiva per la trasmissione L’Aria che Tira. Dal 2013 lavora come collaboratrice per la redazione economica de Il Giornale e dal 2020, per il mensile del sito Focus Risparmio di Assogestioni.

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