La mobilità elettrica pone anche una sfida di capacità nel fornire potenza energetica

La mobilità elettrica pone anche una sfida di capacità nel fornire potenza energetica

Mobility  |  Editorial  |  Cities

Le possibili combinazioni tra mobilità e sostenibilità

Le sfide del futuro della mobilità non viaggiano solo su motori elettrici ma guardano anche al redesign urbano e al trasporto aereo

Sembrerebbe un ossimoro, eppure il vivere lento della pandemia ha in qualche modo velocizzato la rivoluzione verde già in atto nel campo della mobilità, mettendo sul tavolo il riscrivere le modalità di spostamento per la maggior parte dei Paesi. La bicicletta è sicuramente diventata un simbolo di questa transizione green, ma all’interno della grande ripianificazione dei trasporti rientrano infrastrutture, auto elettriche e, forse qui è la grande novità, la mobilità aerea. Da una parte Legambiente ci informa come in Italia si snodino quasi 200 chilometri di ciclabili pop-up, con Milano prima città italiana per chilometri (35) realizzati nel 2020 e i lavori sono tuttora in corso: 2.341 chilometri già percorribili si sommeranno ad altri 2.626 chilometri di piste ciclabili previste dai Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums). Dall’altra però l’ormai famoso PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla voce transizione verso una mobilità elettrica riporta come dall’Europa siano previsti 740 milioni di euro per le infrastrutture di ricarica elettrica: 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani, senza contare le 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

Parlare di mobilità e per giunta abbinarla alla sostenibilità richiede dunque i giusti accorgimenti e personalmente davanti a noi vedo due sfide urgenti. Prima di tutto la potenza: abbiamo, credo, ormai la certezza che la rete italiana non reggerebbe la potenza richiesta dalla ricarica di milioni di auto elettriche. Uno studio effettuato nel 2019 dal Politecnico di Milano ipotizzava una potenza media di ricarica di 100 kW per le colonnine: se 200mila veicoli elettrici si collegassero contemporaneamente alle famose colonnine, la potenza richiesta sarebbe pari a 20 GW, più del 35 per cento della potenza media impiegata in Italia. Il rischio di blackout potrebbe ancora non essere scongiurato. Entro il 2030 si calcola che il 20 per cento delle auto circolanti sarà elettrica, ma affinché ciò si realizzi è necessario ripianificare strategicamente la rete elettrica nazionale. Ed ecco sorgere la seconda sfida: ridisegnare gli spazi a livello urbano, ragionando su una ridistribuzione degli spazi stradali e pedonali in un’ottica di integrazione. Sarà necessaria infatti una nuova modalità per inserire e fondere esteticamente ma anche logisticamente i punti di ricarica all’interno di un nuovo contesto cittadino.

Gli elementi chiave di questa sfidante rivoluzione verde sono comunque intangibili: lungimiranza, coraggio e un pizzico di incoscienza. Quando Francesco Starace decise di chiudere progressivamente le centrali di produzione fossile e focalizzare l’attività di Enel all’estero esclusivamente sull’energia rinnovabile, molti gli diedero del pazzo. Oggi Enel è un esempio di come la lungimiranza dell’innovazione sia andata nella giusta direzione grazie a una scelta strategica sicuramente coraggiosa. 

Guardiamo ora al settore e all’industria dell’aviazione, anche qui i passi in avanti sono stati notevoli e focalizzati soprattutto sulla produzione di motori sempre più efficienti e di velivoli sempre più leggeri, che permettono pertanto un risparmio energetico e minori emissioni per chilometro volato e passeggero trasportato. 

La richiesta sempre più insistente che si fa a questa industria rimane quella di produrre velivoli vicini all’emissione zero e sicuramente l’introduzione di nuovi combustibili quali il SAF, Sustainable Aviation Fuel, seppur in quantità limitate, è una prima risposta concreta a tutto questo. Se guardiamo a un orizzonte temporale più ampio, diciamo da qui a vent’anni, la tecnologia e l’innovazione troveranno sicuramente delle soluzioni per raggiungere gli obiettivi di emissione zero e quindi consentire all’industria dell’aviazione di non essere più percepita come un settore canaglia in termini di inquinamento ma addirittura un settore virtuoso. 

Un primo esempio di aviazione completamente sostenibile è quella che Atlantia realizzerà nei prossimi anni con il progetto VoloCity, un taxi volante a emissioni zero alimentato da batterie a ioni di litio ricaricabili con energia verde, e che coniugherà sostenibilità, sicurezza e una nuova esperienza di volo.

Entro il 2024 il servizio taxi di VoloCity collegherà Fiumicino a Roma, consentendo ai passeggeri di coprire la tratta in quindici minuti. Va da sé che contestualmente a questi mezzi leggerissimi (VoloCity pesa meno di 700 chili) bisognerà pianificare e realizzare le strutture dei vertiporti, che devono essere in grado di offrire tutti i servizi necessari ai futuri passeggeri consentendo il loro accesso al servizio nel più breve tempo possibile. Se i primi vertiporti saranno costruiti in prossimità di stazioni ferroviarie o di grandi snodi intermodali, è anche vero che qualsiasi edificio dotato di un tetto abbastanza grande sarà potenzialmente un ottimo candidato a ospitare un tale scalo.
Alla luce di tutto questo, ci dobbiamo aspettare un futuro dinamico in cui l’innovazione continuerà a sorprenderci con nuovi servizi e soluzioni di trasporto sempre più sostenibili. 


Ugo Govigli - Chief innovation officer di Mundys. Laureato in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, ha conseguito un master in Information technology all’istituto Cefriel. La sua carriera l’ha portato a vivere e lavorare in Italia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Nel 1991 entra in Siemens a Monaco di Baviera, fino a diventare nel tempo managing director di Siemens Italia. È stato ceo di Benq Mobile Italia fino al 2007, presidente e ceo di Nec Italia e general manager della divisione Smart grid solutions di Nec Europa fino al 2015. In seguito, ha ricoperto il ruolo di ceo di Thales Italia e di Sinelec, società del gruppo Gavio, specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di soluzioni tecnologiche applicate alla sicurezza, alla infomobility, ai sistemi di pagamento e alla gestione operativa della rete autostradale.

Altri come questo