I droni sono utilizzati per operazioni infralogistiche, come anche per le consegne dell'ultimo miglio

I droni sono utilizzati per operazioni infralogistiche, come anche per le consegne dell'ultimo miglio

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Logistica ed ecommerce, nuova infrastruttura cercasi

Mentre il delivery attraverso i droni è ormai realtà, le sfide dell’innovazione sono ora sul last-mile e sui trasporti transoceanici

Dai modelli operativi al progetto dei magazzini, dalla gestione della consegna alle automazioni 4.0: sono alcune trasformazioni in corso nella logistica, settore finito sotto i riflettori per il ruolo giocato nell'accelerazione degli acquisti digitali dei beni di consumo, nei lockdown a livello globale. In Italia il boom dell'e-commerce è stato del +45 per cento nel 2020 (in totale 25,9 miliardi) e il trend crescerà del 18 anche quest'anno (30,6 miliardi), secondo l'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano. La spesa alimentare rimarrà trainante (+38 per cento), seguito dall'abbigliamento (+26), cosmetici e cura del corpo (+20).

Come ha reagito il settore logistico? Lo spostamento di canali e volumi non ha compensato il crollo in settori come l'automotive, il retail e il blocco dell'export, così il fatturato del comparto “contract logistics” (77,8 miliardi di euro) è sceso del -9,3 per cento nel 2020. «Le riaperture hanno avviato una ripresa che nel 2021 permetterà di riavvicinarsi ai livelli del 2019, ma senza raggiungerli», spiega Damiano Frosi, direttore dell'Osservatorio Gino Marchet del Politecnico di Milano.
 

La logistica post-lockdown

«L'accelerazione dell'e-commerce ha evidenziato che la tradizionale configurazione di ultimo miglio non è più soddisfacente, le parole d'ordine sono “decongestionare” e “ottimizzare” – prosegue Frosi. Tuttavia, la schizofrenia dei mercati tiene in tensione il settore. Da un lato, si potrebbe dire che la logistica B2C ha cambiato il modo di lavorare di quella B2B, con ordini piccoli e scorte ridotte sempre più al minimo. Dall'altro, le incertezze dell'economia hanno indotto a ridurre i costi immobilizzati, abituando le aziende a effettuare ordini in base alle esigenze di produzione e ricevere consegne just-in-time. Ciò ha implicato un aumento di frequenza dei trasporti logistici visibile nella crescita del settore, dai 71 miliardi di euro di fatturato del 2009 agli 86 miliardi del 2019».

Ora però, nella ripresa post-pandemia, alcuni aspetti non sono più “scontati”. Il primo è la carenza di autisti, 17mila unità in meno del necessario nei prossimi due anni secondo Anita, associazione di Confindustria. L'aumento dei costi delle materie prime come il legno, più che raddoppiato in meno di un anno, ha causato il balzo del prezzo dei pallet del 50-100 per cento, spiega Assoimballaggi. L'indice mondiale Drewry registra un aumento medio del 351 per cento nel prezzo del noleggio di container nei trasporti transoceanici (+594 per cento sulla tratta Shanghai-Genova) e ritardi medi di quasi sette giorni, secondo Sea Intelligence. Di riflesso, vista come settore sicuro per la continua ricerca di spazi da parte delle società ecommerce, la logistica ha attirato nell'immobiliare investimenti per 660 milioni di euro nel primo semestre 2021, +135 per cento anno su anno.

 

Fattori evolutivi nella logistica

«Il fenomeno è coerente con l'aumento dei costi di affitto degli immobili: oggi si cerca di ricreare le scorte e portarle vicino ai centri urbani per velocizzare il last-mile – spiega Frosi. Tutto ciò è ben rappresentato da quanto fa Amazon, costruendo tanti piccoli hub regionali in Italia e lavorando molto sui dati». Per rispondere alle sfide dell'omnicanalità, secondo l'osservatorio “Gino Marchet”, gli operatori diversificano i magazzini di stoccaggio (90 per cento), di prossimità (65), negozio (56), fulfillment center (35) e micro-fulfillment center, magazzini multipiano, con mezzanini per moltiplicare la superficie e veicoli a guida autonoma per il picking dei prodotti. Programmati per seguire una mappa, ottimizzano i percorsi in base agli ordini in tempo reale, dialogano tra loro con sistemi a banda ultralarga e con i dispositivi wearable per allertare gli operatori.

L'automazione è il secondo trend e nel progettare i magazzini e riguarda lo stoccaggio (71 per cento delle risposte), l'allestimento (59) e smistamento degli ordini in entrata (47) e in uscita (71). «Su questi aspetti si innestano altri due megatrend nell'uso dei software gestionali – spiega Frosi. Il primo, è una logistica “data driven” che, grazie alla lettura dei big data di consumo, permette di effettuare analisi predittive delle necessità di scorte, permettendo di prenotare camion con largo anticipo e assicurando la capacità costante di rispondere agli ordini». Attraverso i propri gestionali e la condivisione delle informazioni con i partner di filiera anche con strumenti come Google Data Studio, un'azienda storica del settore come FM Logistic Italia, da un lato riesce a tracciare l'ordine talvolta fino alla produzione e dall'altro ha iniziato a fornire ad alcuni clienti l'allestimento e la gestione del loro stesso sito ecommerce.

La seconda tendenza è la “supply chain visibility”: «Un'azienda logistica spesso non conosce la quantità e localizzazione precisa dei suoi pallet, così a ogni carico e scarico fa l'inventario - spiega Frosi -. Le aziende stanno investendo in sensori e software per tenere tutto sotto controllo in tempo reale, un'esigenza esplosa con il Covid e la crisi delle materie prime, ma riguarda molto i prodotti di consumo. La completa digitalizzazione dei flussi è di là da venire, per poter vedere la diffusione massiva di IoT e blockchain. Così la lettura del tag Rfid associata ai pallet tramite i varchi, offre un tuttora metodo di tracciabilità affidabile per brand come Conad o Bayer».


La frontiera delle startup

I 9,56 miliardi di dollari di investimenti raccolti nel 2020 da 501 startup logistiche nel mondo indicano la direzione delle innovazioni e le attività che offrono soluzioni software (1,86 miliardi di dollari) sono le più numerose (168). Un terzo del valore, 3,28 miliardi (+913 per cento sul 2018) va però ai fornitori di dispositivi hardware, che si concentrano sui veicoli smart e sulla robotica di magazzino. Gather AI sfrutta i droni per effettuare in 8 minuti l'inventario che due operatori farebbero in due ore. I droni sono stati usati anche da Wing, compagnia Alphabet, per effettuare oltre 50mila food delivery a Logan (Australia). A settembre, Iveco ha sperimentato sull'autostrada del Brennero il sistema Platooning, convogli guidati da un solo autista sul primo camion, seguito da altri collegati con una rete wireless.

In calo del 10 per cento le piattaforme che incrociano la domanda e l'offerta di servizi logistici di trasporto e stoccaggio (85 startup, 1,42 miliardi di dollari raccolti). Ad esempio, la tedesca xChange consente di trovare container inutilizzati di terze parti e di ridurre la movimentazione di quelli vuoti, dovuta allo sbilanciamento dei flussi globali.
La condivisione di asset può coinvolgere anche i privati. I nuovi player della logistica hanno raccolto 2,9 miliardi di dollari, fra 160 iniziative nel mondo e proprio la sharing logistic è il modello di alcune startup, come le italiane Alfred o Gel Proximity che permettono di ricevere i pacchi in migliaia di punti di ritiro fisici come uffici, bar o edicole, ottimizzando i flussi dell'ecommerce, riducendone tempi, costi e consumi.

«Il 90 per cento delle consegne avviene ancora a domicilio, ma aumentare i furgoni su strada per rispondere alla crescita dell'online è antieconomico e congestiona le città – osserva Frosi -. La consegna di prossimità (7 per cento), permette invece di effettuare più consegne per stop, sfruttare le capacità di carico e dare vita a servizi logistici green per “l'ultimissimo” miglio, recuperando aree dismesse o utilizzando container mobili come punti di disaccoppiamento». È il modello di Urban Cargo, che a Berlino consegna su minivan e biciclette elettriche, a partire da micro-hub mobili e refrigerati.

Di certo, qualità e rapidità rappresentano fattori logistici fondamentali per i brand che vogliono conquistare i clienti. Tra questi, uno su tre in Italia dichiara di scegliere l'ecommerce in base alle opzioni fornite di ritiro e consegna. A volte può bastare poco. L'ultimo trimestre dell'anno è il più difficile tra black Friday e festività, ma a livello globale i brand che l'anno scorso hanno garantito opzioni di ritiro tramite punti di raccolta hanno registrato una crescita del fatturato digitale del 54 per cento.


Daniele Monaco - Giornalista freelance, ha collaborato con Ansa, QN-Il Giorno e con Wired Italia. Scrive di Economia e Internet, affiancando anche uffici stampa e agenzie di comunicazione come copywriter e consulente per la produzione di contenuti inerenti la trasformazione digitale, innovazione, sostenibilità, Industria 4.0, per realtà corporate, associazioni, enti pubblici, consorzi e startup. Professionista dal 2010, ha una laurea di secondo grado in Comunicazione all'Università degli Studi di Milano, città dove risiede e ha conseguito un master in Giornalismo presso l'Università Cattolica.

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