The fine balance of natural ecosystems

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«Prepariamo i giovani e le nazioni a un futuro a prova di clima»

L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) è un’organizzazione intergovernativa composta da 167 Stati membri. Le sue attività coinvolgono una platea che spazia dai giovani leader del clima e della transizione energetica ai Paesi in via di sviluppo. Infra Journal ha intervistato il Direttore Generale dell’Agenzia, Francesco La Camera

“Global Days” sono conferenze di approfondimento promosse dalla Direzione Generale per la mondializzazione e le questioni globali (DGMO) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) con l’obiettivo di diffondere informazioni e buone prassi su problematiche di portata globale.

Lo scorso 18 dicembre è stato lanciato ufficialmente “I ACT”, un programma di formazione rivolto ai giovani leader del clima e organizzato in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), dedicato a Piero Angela. L’iniziativa prevede una prima fase di “formazione dei formatori”, che è stata affidata a IRENA e si baserà su un “toolkit” specifico.

Francesco La Camera è Direttore Generale di IRENA dal 2019. In precedenza, è stato Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, una carica che gli ha permesso di maturare una profonda esperienza nei settori dello sviluppo sostenibile, del clima e dell’energia. In seno all’UNECE, è stato Chairman dei Paesi firmatari della Convenzione di Aarhus per garantire l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, oltre che Chairman del gruppo di esperti dell’ECE sullo sviluppo sostenibile.


 

Prof. La Camera, che cos’è la nuova iniziativa I ACT per i giovani e che rapporto ha con l’emergenza climatica? 

«L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è lieta di collaborare con il Governo italiano per creare un kit di strumenti formativi dedicato ai giovani: I ACT – Italy and Irena Action for Climate Toolkit. Il lancio del progetto I ACT, che è stato intitolato a Piero Angela, ha segnato una svolta fondamentale in questa innovativa collaborazione, che mira a sviluppare le capacità dei giovani leader in materia di transizione energetica e cambiamento climatico. In qualità di Direttore Generale di IRENA, ritengo che sia fondamentale coinvolgere i gruppi nella lotta climatica e nell’adattamento alla transizione energetica sostenibile. La voce, la creatività e la dedizione dei giovani saranno la chiave di volta per consegnare un pianeta sostenibile alle generazioni attuali e future. IRENA collabora attivamente con una rete globale di giovani leader che vogliono fortemente essere coinvolti e fare la differenza. Anche gli eventi Youth4Climate e pre-COP26 tenutisi a Milano si sono conclusi con un appello a ‘conferire a persone di tutte le età le conoscenze, le competenze, i valori e gli atteggiamenti necessari per contrastare i cambiamenti climatici’».
 

Ci parli dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA)

«IRENA è un’agenzia intergovernativa con 167 Stati membri (più l’Unione Europea) e rappresenta un forum di discussione privilegiato sui temi della trasformazione energetica, di cui costituisce la principale piattaforma di riferimento per la cooperazione internazionale. L’agenzia si propone in particolare di assistere i membri nei processi di transizione energetica attraverso l’adozione e il consumo sostenibile di tutte le forme di energia rinnovabile, come bioenergia, geotermia ed energia idroelettrica, oceanica, solare ed eolica. In quest’ottica, IRENA contribuisce al raggiungimento di importanti obiettivi su più fronti: sviluppo sostenibile, accesso universale all’energia pulita senza rinunciare alla sicurezza energetica, prosperità condivisa e un futuro a prova di clima».
 

Quando è stata fondata IRENA? 

«L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) è un osservatore ufficiale delle Nazioni Unite. È stata fondata nel 2009 e ha sede a Masdar City, ad Abu Dhabi.  Le prime ipotesi di agenzia internazionale per le energie rinnovabili risalgono già al Rapporto Brandt del 1980. Le ONG e le lobby del settore come Eurosolar, il Consiglio Mondiale per le Energie Rinnovabili (WCRE) e l’Associazione Mondiale dell’Energia Eolica hanno sostenuto la causa per diversi decenni, fin quando, nel 1990, il Governo austriaco di Franz Vranitzky ha suggerito all’ONU di istituire un’agenzia per le energie pulite».


Quando è iniziata l’attività di IRENA? 

«Lo statuto dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è stato ufficialmente finalizzato a Bonn, in Germania, il 26 gennaio 2009 ed è stato ratificato da 75 Paesi. L’entrata in vigore è datata 8 luglio 2010, 30 giorni dopo il deposito dello strumento di ratifica da parte del 25° Paese. La conferenza istitutiva ha formato la Commissione preparatoria di IRENA, composta da tutti gli Stati firmatari. Durante la prima sessione della Commissione preparatoria, organizzata a Bonn il 27 gennaio 2009, i Paesi firmatari hanno adottato i criteri e le procedure per scegliere il Direttore Generale ad interim di IRENA e la sua sede provvisoria».
 

Chi può far parte di IRENA? 

«L’ammissione all’agenzia è aperta agli Stati membri delle Nazioni Unite e alle organizzazioni intergovernative regionali di integrazione economica. Gli Stati che entrano a far parte di IRENA devono rispettare lo statuto dell’organizzazione al meglio delle loro possibilità. A luglio del 2022, l’agenzia contava 168 Stati membri, con l’aggiunta dell’Unione Europea. E altri 16 Stati sono in fase di adesione».
 

Che cos’è la Coalizione per l’azione di IRENA?

«Dal 2021, la Coalizione per l’azione di IRENA riunisce i principali attori delle energie rinnovabili di tutto il mondo nel comune intento di promuovere l’adozione di energie pulite. La Coalizione agevola il dialogo tra le parti interessate governative e non governative per sviluppare azioni volte ad aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale e ad accelerare la transizione energetica a livello internazionale».
 

Come funziona il Fondo per lo sviluppo di Abu Dhabi e come collaborate? 

«L’ADFD (Abu Dhabi Fund for Development) è un’agenzia istituita dal governo di Abu Dhabi nel 1971 per gestire i programmi di aiuti all’estero degli EAU. È un fondo che eroga prestiti agevolati destinati a progetti di sviluppo economico e sociale.

L’ADFD collabora con IRENA per accelerare l’adozione su vasta scala delle energie rinnovabili. A partire dal 2014, l’ADFD si è impegnato a fornire 350 milioni di dollari in prestiti agevolati, da erogare attraverso la partnership IRENA/ADFD Project Facility in sette cicli di finanziamento. Gli stanziamenti del programma sono consacrati esclusivamente a progetti a sostegno delle energie rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo. Il ruolo di IRENA è quello di suggerire i progetti da sottoporre all’approvazione finale dell’ADFD. Ad oggi, sono stati approvati progetti in Ecuador, Mali, Maldive, Mauritania, Samoa, Sierra Leone, Argentina, Cuba, Iran, Mauritania e Saint Vincent e Grenadine. Il mix di fonti energetiche coperto è estremamente variegato: solare, idroelettrico, biomassa, eolico, ibridi convenzionali-rinnovabili. Nei primi due cicli, sono stati richiesti finanziamenti per 1,5 miliardi di dollari».


Patrizia Marin - Giornalista e presidente di Marco Polo Experience, agenzia di comunicazione strategica, public affairs, marketing e media relations, con esperienza ventennale in internazionalizzazione d'impresa, comunicazione, media relations, mappatura dei decisori e della comunità dei rapporti di interesse. È stata consigliere della Presidenza italiana del Consiglio dei ministri della Comunicazione, Editoria e Informazione. Nei settori logistica e infrastrutture, è stata responsabile delle comunicazioni dell'autorità portuale di Venezia; consulente relazioni media per Aeroporti di Roma; international pr advisor per Atlantia mentre è vicepresidente di FBC. È professore a contratto in Leadership e Relazioni Internazionali presso l'università IULM ed è laureata in giurisprudenza e scienze politiche internazionali.

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