Veduta aerea di Oslo, capitale della Norvegia

Aerial view of Oslo, capital of Norway

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Ecco come Oslo è diventata la capitale delle auto elettriche

Non si tratta solo di intervenire sui veicoli: la città norvegese ha adottato un intero piano di infrastrutture, incentivi, mobilità e trasporto pubblico finalizzato ad abbattere le sue emissioni e a favorire il passaggio dalle auto a combustibili fossili ai veicoli elettrici

Oslo, la capitale della Norvegia, è ritenuta una delle città più smart del mondo, grazie a politiche innovative in materia di mobilità elettrica, riduzione delle emissioni di gas serra, modernizzazione del trasporto pubblico e miglioramento della sicurezza stradale.
 

Sfidare lo status quo dei combustibili fossili

Oslo è un esempio di come il successo nell’innovazione richieda perseveranza, soprattutto quando si tratta di cambiare le abitudini d’uso delle automobili. Immaginate per un attimo di tornare indietro nel tempo fino agli anni ‘70 e di veder circolare per le strade della capitale norvegese una piccola auto elettrica con la carrozzeria in plastica e il motore di una lavatrice. È esistita davvero: era una concept car progettata dall’imprenditore locale Lars Ringdal. Come molti altri concetti inventivi lanciati prima del tempo, anche questo non ebbe successo e la società di Ringdal fallì. Ma la sua visione di un’auto elettrica per il mercato norvegese è sopravvissuta.

Nel successivo capitolo della storia dei veicoli elettrici (EV) di Oslo, ad incentivare il cambiamento è stato un viaggio in auto molto pubblicizzato alla fine degli anni ‘80. All’epoca furono il popolare intrattenitore Morten Harket e l’ambientalista Frederic Hauge a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione EV, quando importarono e guidarono per Oslo un’auto elettrica, ignorando le politiche governative e rifiutandosi di pagare il parcheggio o il pedaggio stradale. A quel tempo le loro azioni «hanno scatenato l’interesse del pubblico e dei governi e [sono diventate] un catalizzatore di molti incentivi per i veicoli elettrici». 

Il concetto di Ringdal è poi riemerso sotto forma di Pivco, una startup che ha presentato un prototipo di EV durante i Giochi Olimpici Invernali del 1994 in Norvegia. Quindici anni dopo, l’azienda ha avviato la produzione di un EV a due posti con un’autonomia di 130 miglia. Era uno dei pochi veicoli elettrici prodotti in serie al mondo. 

Prevedendo una forte crescita nell’adozione dei veicoli elettrici in Norvegia, anche Nissan e altre ben note case automobilistiche sono entrate nel mercato e l’Associazione norvegese dei veicoli elettrici (NEVA) ha sollecitato il consiglio comunale di Oslo perché approvasse l’installazione di infrastrutture di ricarica. Nel 2011 la città disponeva di 400 punti di ricarica e nel 2014 ne ha installati altri 300. Dando l’esempio, la municipalità di Oslo ha sostituito la sua flotta comunale di 1.000 auto con veicoli elettrici a marchio Mitsubishi, Nissan e Peugeot.

Nel frattempo, la città ha cercato un modo per rendere l’acquisto di EV un’opzione più praticabile per i consumatori. Così ha cominciato a fornire parcheggi e ricariche gratuite nell’area comunale, esentando i veicoli elettrici anche dalle cosiddette “tasse di congestione”. Non è tutto: le autorità politiche hanno consentito ai conducenti di EV di utilizzare le corsie degli autobus e hanno deciso di sovvenzionare la costruzione di stazioni di ricarica private. 

Queste scelte hanno cambiato radicalmente il mercato automobilistico locale. A Oslo la gente ha capito che, al momento dell’acquisto di un nuovo veicolo, un’auto elettrica - con tutti gli incentivi del caso - rappresentava un’alternativa allettante a una vettura a combustibile fossile: e così la capitale norvegese ha fatto un balzo in avanti rispetto ad altre città nell’adozione dei veicoli elettrici. Nel giro di cinque anni, oltre il 30% delle nuove auto vendute nell’area urbana di Oslo erano EV o ibridi plug-in, tanto da valere alla capitale il titolo di “migliore città europea per le auto elettriche” durante una conferenza internazionale del settore. 

Nel 2021 il numero di EV circolanti nell’area soggetta a pedaggio di Oslo ha superato quello delle auto a benzina: una diffusione su scala cittadina, che ha però segnato il passo per il mercato di massa dell’intero paese. Secondo quanto riferito da Christina Bu, segretario generale della NEVA, il 79% delle nuove auto vendute in Norvegia nel 2022 erano veicoli elettrici.

La crescita e la maturità del mercato dei veicoli elettrici comportano inevitabilmente delle sfide legate alla fine del ciclo di vita delle batterie, ad esempio in tema di riciclaggio riparazione e riutilizzo sicuro delle vecchie batterie, oltre al recupero di materiali preziosi, come litio cobalto e nichel. Ruter AS, l’autorità per il trasporto pubblico di Oslo, sta adottando misure per affrontare al meglio questi aspetti, includendo requisiti di riciclaggio circolare nelle gare d’appalto per gli autobus elettrici.
 

Definizione di obiettivi aggressivi per le emissioni e la sicurezza 

Per affermarsi come città a basse emissioni di carbonio, Oslo ha sviluppato un ambizioso piano ambientale finalizzato a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) del 95% rispetto ai livelli del 2009 entro il 2030. Nella strategia di Oslo in materia di emissioni rientrano misure come la promozione dei veicoli elettrici, la limitazione dell’uso dei veicoli privati e il divieto di circolazione nel centro città per i non residenti. 

Per garantire la neutralità carbonica dei trasporti pubblici, Oslo ha inoltre creato politiche ad hoc per un nuovo sistema di metropolitana e per incentivare l’utilizzo delle biciclette e l’acquisto di e-bus. Nel 2022, la città disponeva di un’imponente rete di tram e di ampie piste ciclabili ed era sempre più vicina alla sua ambizione di diventare la «prima capitale al mondo con un sistema di trasporto pubblico completamente elettrico». Entro la fine del 2023, gli ultimi autobus a gasolio di Oslo saranno sostituiti da modelli elettrici, consentendo di realizzare un sistema di trasporto pubblico a emissioni zero con cinque anni di anticipo rispetto al previsto

Investire nell’innovazione del trasporto pubblico e ridurre il numero di auto sulle arterie urbane significa anche migliorare la sicurezza stradale. Nel 2019, Oslo «ha registrato zero decessi fra pedoni e ciclisti e un solo incidente stradale». Nel 2023, il Forum Economico Mondiale ha valutato il sistema di trasporto pubblico di Oslo come il 6° migliore al mondo.

Riconoscendo che i veicoli pesanti causano il 25% delle emissioni da traffico stradale e il 13% delle emissioni totali di Oslo, il consiglio comunale ha deciso di trasformare la città in un leader nel trasporto pesante a basse emissioni, promuovendo una transizione verso veicoli alimentati a elettricità, idrogeno e biogas. Per incoraggiare l’adozione di veicoli industriali e commerciali elettrici, la città ha concesso sovvenzioni per aumentare da 2 a 50 il numero di stazioni di ricarica rapida per camion e autobus

Il risultato di queste politiche? Secondo i calcoli dell’Agenzia norvegese per l’ambiente, le emissioni di gas serra di Oslo sono inferiori del 30% rispetto ai livelli del 2009. Grazie alla riduzione del traffico e al forte incremento di auto e autobus elettrici, la «qualità dell’aria nella capitale è notevolmente migliorata», ha dichiarato Heidi Sørensen, direttore dell’Agenzia per il clima della città, in un’intervista a TED del 2022. «Dieci anni fa, pochi avrebbero previsto le [vendite di veicoli a zero emissioni] che vediamo oggi», ha osservato.

Una lezione da apprendere secondo Heidi Sørensen: «Mai sottovalutare la capacità della tecnologia di cambiare i mercati, la velocità di tali cambiamenti e le possibilità di incentivarli con le politiche giuste».


Jon Glasco - Giornalista e scrittore freelance, si occupa di sfide e opportunità nelle smart city, innovazione urbana e mobilità smart. I suoi articoli e profili di città sono stati pubblicati su Smart Cities World, Urbequity, Bee Smart City e Smart Cities Dive. Autore e consulente sin dagli anni Novanta, è laureato in ingegneria elettronica e ha conseguito un master in business administration. Portfolio su authory.com/JonGlasco.

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