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Sicurezza a bordo: le "best practice" di 3 paesi sulla buona strada

Il bollettino degli incidenti mortali resta troppo alto rispetto agli obiettivi dell’Oms: ridurre della metà il numero delle vittime entro il 2030. In un mondo che viaggia a velocità diverse sul tema, alcuni paesi offrono modelli efficacia per migliorare la sicurezza stradale. Ecco i casi di Danimarca, Giappone e Vietnam

L’obiettivo globale è ambizioso, ridurre della metà ogni dieci anni il numero delle vittime di incidenti stradali in tutto il mondo, ma la realtà è ben diversa: nell’ultimo decennio il numero dei decessi è sceso “solo” del 5%, benché il target fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità fosse del -50%.

Va da sé che il mondo viaggi a velocità diverse, su questo tema. Se in Africa i dati sulla mortalità sono in peggioramento (+17%), 10 paesi hanno invece centrato l’obiettivo: Bielorussia, Brunei, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Lituania, Norvegia, Russia, Trinidad e Tobago e Venezuela; 35 hanno ridotto il numero dei decessi del 30-49%; altri 52 del 10-29%. Sono solo alcuni dati che l’Oms ha presentato a dicembre nel Global status safety report.

Come fare quindi per garantire a una popolazione in rapida crescita strade sicure, percorsi accessibili e, in definitiva, una migliore qualità della vita? Ecco alcuni esempi e best practice messe in campo dai paesi sulla buona strada in tema di sicurezza, utili per ridurre ulteriormente il fardello di 1,19 milioni di vittime della strada nel mondo (2021).
 

Danimarca

Nel 2021 in Danimarca le vittime di incidenti stradali sono state 130, il dato più basso mai registrato dal 2010. Le restrizioni alla mobilità dovute alla pandemia di Covid-19 hanno giocato un ruolo decisivo nel ridurre il traffico e, conseguentemente, il numero di morti, ma questa tendenza sembrava già essere in atto. Nel 2020 i casi fatali sono stati 163, cifra che nel 2022 è scesa a 154, a conferma del trend positivo cominciato all’incirca dieci anni fa. Dal 2012 la soglia delle 200 vittime è stata superata una sola volta (nel 2016), a differenza di quanto accadeva prima. Risultato di una strategia capillare su diversi fronti: infrastrutture stradali, equipaggiamento di sicurezza dei veicoli, comunicazione e istruzione.

  • Per ridurre la velocità di percorrenza, gli incroci pericolosi o poco visibili sono stati trasformati in rotonde. Nelle strade rurali a due corsie sono state inserite le cosiddette strisce sonore, per segnalare agli utenti possibili rischi. Parapetti centrali sono stati introdotti nella maggior parte dei percorsi.
  • La presenza sulle strade di veicoli più sicuri, dotati quindi di sistemi ABS, doppio airbag e controllo elettronico della stabilità, è stata aumentata grazie a incentivi all’acquisto.
  • Si è deciso di riservare ampio spazio alla cronaca degli incidenti stradali, raccontando non solo le dinamiche dei fatti ma anche le iniziative prese a riguardo, sui giornali ma soprattutto in televisione.
  • L’educazione alla sicurezza stradale è stata resa obbligatoria nelle scuole, con particolare attenzione ai comportamenti dei più piccoli in auto e in bicicletta, con il coinvolgimento diretto dei genitori.


Giappone

Nell’arcipelago nipponico, nel decennio 2012-2022, le morti dovute alla strada sono diminuite del 38,9%. Tale riduzione è stata possibile grazie a interventi mirati e complementari su infrastrutture, mobilità dolce, codice della strada, autorità di polizia, tecnologie e formazione.

  • Le strade sono state messe in sicurezza attraverso la costruzione di nuovi marciapiedi, l’introduzione di un sistema di illuminazione più efficace, lo sviluppo di nuove superstrade e arterie stradali.
  • I punti stradali più pericolosi sono stati accuratamente mappati e segnalati. Particolare attenzione è stata rivolta a chi si sposta in bicicletta: sono stati infatti creati spazi per la sola circolazione di biciclette e corsie apposite.
  • Il codice stradale è stato rivisto, inasprite le pene per la guida pericolosa e i comportamenti inappropriati. Chi guida troppo vicino al veicolo di fronte, chi suona il clacson senza motivo o ostruisce la carreggiata è soggetto a sanzioni severe, tra cui il ritiro della patente.
  • Per meglio analizzare gli incidenti stradali, l’Agenzia nazionale di polizia ha adottato un sistema di rilevamento basato sulla tecnologia informativa geografica, capace di visualizzare i dati in corrispondenza della relativa immagine della strada interessata.
  • Attraverso le associazioni dedicate alla terza età, questa fascia della popolazione, soprattutto coloro i quali non guidano, è stata invitata a seguire corsi di formazione sulla sicurezza stradale.
  • I conducenti di età pari o superiore a 75 anni che hanno commesso determinate violazioni stradali sono tenuti a sottoporsi a un test cognitivo occasionale al rinnovo della patente.
  • Una nuova tipologia di patente è stata introdotta, per la guida di autocarri di semi-medie dimensioni.
     

Vietnam

Un vasto piano d’azione, a livello di istituzioni, istruzione, infrastrutture, tecnologie e codice della strada, ha permesso di ridurre il numero delle vittime della strada di “circa il 40% negli ultimi 10 anni” in Vietnam, secondo quanto riportato nel corso della presentazione dei dati Oms. 
 

  • Una direttiva ha rinforzato il Comitato nazionale per la sicurezza del traffico, che ogni tre mesi riunisce 22 membri del governo, compreso il premier, e 63 governatori o assessori da ogni provincia. Sulla base dei dati, ciascuno viene considerato responsabile dei risultati in tema di sicurezza, vengono condivise le buone pratiche e dichiarati i futuri provvedimenti per limitare gli incidenti.
  • Ogni anno viene distribuito un casco ai 2 milioni di alunni che iniziano la scuola, come educazione stradale, in un paese che tuttora secondo l’Oms ha leggi deboli sui sistemi di sicurezza dei bambini.
  • L’unica autostrada che attraversa il paese è stata riqualificata per allargare e separare le carreggiate con una barriera fisica, salvando così “1.500 vite” in un anno, afferma Khuất Việt Hùng, direttore del Comitato.
  • Potenziate le vie d’acqua interne e le ferrovie, per ridurre i camion su strada.
  • Ogni mezzo pesante, autobus e taxi è dotato di un Gps che segnala i trasgressori all’autorità stradale: alle compagnie di trasporti che commettono troppe infrazioni viene ritirato il certificato.
     
  • Il paese ha adottato una legge di “tolleranza-zero” sulla guida in stato di ebbrezza. “Prima di questa norma le vittime stradali erano 668 in un anno, nel più grande ospedale del Vietnam. Dopo l’approvazione sono diventate 224”, afferma Hùng.

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