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Visioni del futuro, al museo

La cultura ragiona sull’evoluzione degli spazi urbani e dei trasporti, con mostre interattive, immersive e tecnologiche. Sullo sfondo, c’è sempre la questione ambientale. Ecco cinque musei selezionati per scoprire una visione del futuro che ci attende

Quattro mostre in altrettante città, più il museo inaugurato di recente a Dubai ricorrono ad approcci multidisciplinari (e non convenzionali) per interrogare il pubblico sul destino del pianeta e dell’umanità. Un tema sul quale si confrontano scienziati, urbanisti, innovatori, architetti, designer, artisti e creativi. Oltre al cambiamento climatico, una delle questioni ricorrenti è la mobilità, osservata in base alle differenti prospettive che potrebbero rivoluzionare il trasporto, individuale e collettivo.

 

Motion. Autos, Art, Architecture

Dove&Quando: Museo Guggenheim Bilbao – Fino al 18 settembre 2022

 

Trentotto fra le più innovative e spettacolari automobili di tutti i tempi esposte insieme a capolavori dell’arte internazionale: è la mostra Motion. Autos, Art, Architecture al Museo Guggenheim Bilbao. Nata da un’idea dell’architetto Norman Foster, la rassegna ripercorre l’epopea dell'automobile, dall’abbandono delle carrozze trainate da cavalli, due secoli fa, all’imminente rivoluzione elettricaCiascuna delle sette sezioni considera i riflessi dell’ascesa delle quattroruote dalla fotografia al cinema, dalla pittura alla scultura, enfatizzando la dimensione artistica, accanto a quella meccanica e tecnica.

Spazio anche all’architettura: il successo dell'auto ha inciso nel disegno del territorio, oltre che nelle abitudini collettive e nel costume. Il capitolo finale (con AIC-Automotive Intelligence Center) guarda al futuro della mobilità, con le proposte degli studenti di 16 scuole internazionali di design e architettura, per una nuova urbanità.

 

FUTURES

Dove&Quando: Arts and Industries Building (AIB), Washington – Fino al 6 luglio 2022
 

Come vorreste che fosse il futuro? Dopo quasi due decenni di chiusura, causa lavori, l’Arts e Industries Building (175 anni di storia) riapre con la mostra-evento FUTURES. Ambiziosa, sperimentale, con un allestimento d’autore dell’architetto David Rockwell, la rassegna abbraccia arte, scienza, design, storia e tecnologia per far intravedere come sarà la fase storica verso cui ci stiamo indirizzando. A svelarlo, su un'area di quasi 3mila metri quadrati cadenzata dalle quattro aree tematiche Past FuturesFutures that InspireFutures that UniteFuture that Work, sono quasi 150 prototipi, oggetti, installazioni ed esemplari storici. Si va da Doing Nothing with AI, con cui il designer Emanuel Gollob invita a vagare con la mente con il supporto dell’intelligenza artificiale, alla capsula Virgin Hyperloop’s Pegasus che potrebbe presto ridefinire tempi e modalità nel trasporto merci, a una velocità di 670 miglia all'ora.

 

Museum of the Future

Dove&Quando: Dubai


Aperto dal 22 febbraio 2022, il Museum of the Future di Dubai accompagna i visitatori in un viaggio nel tempo: la destinazione è l'anno 2071. Già dall'esterno, sembra in grado di mantenere la promessa: la sua avveniristica struttura, progettata dallo studio Killa Design su incarico della Dubai Future Foundation, precorre i tempi grazie all’avvolgente forma toroidale, spezzata da un vuoto ellIttico, e allo scenografico rivestimento di 1.024 pannelli in acciaio incisi con poesie in arabo. Varcata la soglia, a susseguirsi sono sette piani con ambienti immersivi, installazioni e aree per mostre temporanee.

Il pubblico di tutte le età può “mettersi alla prova”, attraverso I cinque sensi in una pluralità di esperienze, contesti e sollecitazioni. Dove vivremo? Come ci sposteremo da un luogo all’altro del pianeta e nello spazio? Quale destino attende le città e lo spazio urbano? Puntando su un mix di scienza, tecnologia, realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale e sull’interazione uomo-macchina, il Motf apre una “porta per l’avvenire” e sulle sfide del futuro.

 

2050: COME CI ARRIVIAMO? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti

Dove&Quando: MUSE - Museo delle Scienze, Trento – Fino al 26 giugno 2022


Entro il 2050 l'Ue punta alla neutralità climatica; per il 2030 intende ridurre del 55% le emissioni di gas serra derivanti dai trasporti. Inaugurata per l’anno tematico Trasporti - Transito – Mobilità, proclamato dall’Euregio nel 2021, 2050: COME CI ARRIVIAMO? del MUSE è allestita dall’architetto Mario Cucinella e con un concept narrativo di Zeranta edutainment.

La rassegna sensibilizza sugli obiettivi europei sul fronte della mobilità e chiarisce che il contributo individuale è imprescindibile, ad esempio con un’infografica-indagine collettiva. Passato, presente e futuro della mobilità e dei trasporti in Europa vengono affrontati nei sei hub tematici, “legati” tra loro da un maxi tatami intrecciato con scarti industriali e filati rigenerati dalle reti da pesca. Le infografiche immersive affrontano la decarbonizzazione e il ricorso alle fonti energetiche alternative, la slow mobility, il “sogno” delle auto volanti, in parte avviato dall’ascesa dei droni, e il passaggio epocale che attende le infrastrutture.

 

Our Future Planet

Dove&Quando: Science Museum, Londra – Fino al 4 settembre 2022


Fra le iniziative pubbliche promosse parallelamente alla COP26 Our Future Planet è una mostra senza precedenti per il Regno Unito. Traccia un’ampia panoramica delle soluzioni sviluppate per catturare, rimuovere, immagazzinare o riutilizzare l’anidride carbonica dall'atmosfera, in una ricognizione degli sforzi in corso in ambito agricolo e per la conservazione delle antiche foreste. Con prototipi d’eccezione, su tutti il sorprendente Albero meccanico di Klaus Lackner, l’esposizione testimonia anche gli inaspettati usi della CO₂ una volta stoccata e conservata: dalla vodka ai materiali da costruzione.

Il percorso di visita è scandito dalla presentazione di numerosi sistemi, impianti e macchine: fra questi, la Climeworks Direct Air Capture, al momento l’unica tecnologia per la “cattura diretta” in funzione in Europa. Spazio, quindi, ai progetti in fase di sviluppo, cui viene riservata la sezione finale, aperta a un’analisi dell’impatto che tali metodologie avranno nella vita collettiva.


Valentina Silvestrini

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