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Il futuro dell’abitare urbano: eventi e mostre per iniziare il 2024

Dal Medio Oriente al Regno Unito, passando per la Germania: gli eventi di maggiore interesse tra le istituzioni culturali raccontano il contributo delle discipline progettuali per la ricerca di soluzioni sostenibili dedicate all’energia e all’abitare

È una geografia permeabile alle destinazioni emergenti nel panorama culturale globale quella tratteggiata dalle mostre e dagli eventi da visitare nei primi mesi del 2024. Tra l’ambizione di vivere in città autosufficienti, l’urgenza di ridurre le emissioni globali di carbonio e il rilancio di antiche tecniche di manifattura.

Le discipline legate al design possono essere artefici di soluzioni efficaci per i problemi del presente, così da incidere nel modo in cui abitiamo (e sfruttiamo) il pianeta: ne sono convinte tante istituzioni culturali in giro per il mondo. Le mostre e gli eventi da non perdere a inizio 2024 documentano che è ancora possibile capovolgere lo status quo. E affrontare, in maniera condivisa, temi come la carenza di risorse, il climate change e la transizione green.


Design Doha

Dove&Quando: Msheireb, Doha – Qatar. Dal 24 al 28 febbraio 2024

Intende diventare il punto di riferimento per le discipline legate alla progettazione nell’area Medio Oriente e Nord Africa, Design Doha, l’evento biennale che debutta a Doha a febbraio 2024. Istituita da Al Mayassa Al Thani, la presidente di Qatar Museums, la nuova kermesse chiama a raccolta i designer arabi, fornendo una piattaforma per condividere pratiche e visioni, perfezionarsi e mettersi alla prova. Cornice della kermesse, diretta dal curatore e autore Glenn Adamson, è il quartiere di Msheireb, esempio di smart city nel cuore della capitale. Architettura, urbanistica, progettazione del paesaggio, graphic design, textile design sono tra gli ambiti affrontati dal programma. Spicca la mostra Arab Design Now (aperta fino al 5 agosto, all’M7 di Doha): curata da Rana Beiruti, fondatrice dell’Amman Design Week, propone una ricognizione della regione, ne evidenzia estetiche e tecniche peculiari e svela il possibile avvenire di metodi e materiali tradizionali.
 

Sharjah Architecture Triennial 2023

Dove&Quando: Sharjah, Emirati Arabi Uniti. Fino al 10 marzo 2024

Si resta in Medio Oriente con la terza edizione di Sharjah Architecture Triennial (SAT), il progetto culturale istituto nel 2018 che si introduce in luoghi chiave di Sharjah (come l’Al Jubail Vegetable Market o l’Al Qasimiyah School) con interventi esemplari a carattere architettonico e urbanistico. Opere promosse, in particolare, nei contesti africano, dell’Asia occidentale e meridionale. La Triennale Beauty of Impermanence: An Architecture of Adaptability, affidata alla curatela dell’architetta nigeriana Tosin Oshinowo, riunisce le proposte progettuali di 29 tra studi, architetti e designer, da 25 paesi, unificate dal ricorso a strumenti e soluzioni profondamente legate alle comunità locali, abituate da tempo a misurarsi con le conseguenze del cambiamento climatico e con la scarsità delle risorse. Mostre, installazioni e dibattiti tra esperti puntano a dimostrare le potenzialità del re-use e della re-appropriation. Come nel caso del prototipo di muratura Eta’dan, sviluppato dallo studio multidisciplinare di Accra (Ghana) Hive Earth, usando terra battuta e residui vegetali dell'agricoltura.
 

How to Build a Low Carbon Home

Dove&Quando: Design Museum, Londra. Fino al 10 marzo 2024

È un impegno senza sosta quello del Design Museum per comprendere il contributo delle discipline progettuali in un’ottica di contrasto degli effetti dell’emergenza climatica. Qui il 2024 sarà contraddistinto da (almeno) due iniziative finalizzate a rendere nota la traiettoria seguita da un numero sempre più rilevante di designer. La consapevolezza che quasi il 30% delle emissioni globali di carbonio dipenda dalla costruzione e dalla gestione degli edifici impone del resto di promuovere una rapida inversione di rotta. Come? Ad esempio dimostrando come legno, pietra e paglia potrebbero prendere il posto dei materiali oggi comunemente usati in edilizia: i progetti di realtà come Waugh Thistleton Architects, Material Cultures e Groupwork e la ricognizione su quanto sta avvenendo nel Regno Unito, attraverso fotografie, disegni, rendering e video, testimonia uno scenario non utopico. Da giugno a settembre 2024, sarà poi la volta della mostra legata al nuovo ciclo del progetto Design Researchers in Residence, focalizzato quest’anno sull’energia solare.
 

Makerversity: Designing for the Real World

Dove&Quando: Somerset House, Londra. Fino al 4 febbraio 2024

Ultime settimane di apertura, nella capitale inglese, per la mostra che fa il punto sul decimo anniversario di Makerversity, pionieristica comunità formata da oltre 300 creativi attivi all'intersezione tra design, ingegneria e pratica digitale. Cambiamento climatico, salute e disuguaglianze costituiscono l’asse tematico affrontato dai lavori di questi progettisti, che mossi dal desiderio di incidere concretamente nella vita di tutti stanno elaborando prodotti e processi in risposta alle maggiori sfide contemporanee. Qualche esempio? Si va dall’indumento anfibio, stampato in 3D, che agendo come una branchia consentirebbe la sopravvivenza dell’umanità sott’acqua fino a The Tire Collective, che attraverso l'elettrostatica riduce le microplastiche dovute all'usura dei pneumatici (tra le principali fonti di inquinamento degli oceani e dell’atmosfera).
 

Transform! Designing the Future of Energy

Dove&Quando: Vitra Design Museum, Weil am Rhein - Germania. Dal 23 marzo al 1° settembre 2024

Dalla mobilità intelligente alle città autosufficienti, dai dispositivi per la raccolta di energia rinnovabile agli edifici solari, fino alle turbine eoliche: l’energia è ovunque. Indispensabile, contesa, non inesauribile. Vitra Design Museum prende in esame questo fondamentale elemento dal punto di vista del design, invitando a ragionare tanto sull’evoluzione in corso nella sua produzione e distruzione, quanto sulle buone pratiche attuabili, giorno dopo giorno, da ogni singolo individuo. Un focus sulle azioni individuali e sulle politiche collettive che insieme possono fare la differenza affinché la transizione energetica non resti solo una parola.


Valentina Silvestrini

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